Il Coronavirus fa l’uomo “ladro”: Intesa San Paolo e Monte Paschi nel mirino banking trojan
Nuova epidemia di Coronavirus: quali tutele per la sicurezza informatica?
Come preannuciato in un post del mese scorso, accanto alla pandemia “umana” si è diffusa una nuova forma di epidemia virale, che sfrutta il timore di massa generato dal Coronavirus. I primi paesi colpiti dagli attacchi sono stati Giappone, Cina, Regno Unito e Stati Uniti.
A seguito della pandemia che sta colpendo l’Italia, la Polizia postale ha segnalato l’emersione di nuovi casi di phishing. In particolare, l’attacco consiste in una mail inviata a nome della dottoressa Marchetti, presunta esperta dell’OMS.
La nuova strategia hacker consiste nell’invio di una mail, da una sedicente istituzione pubblica sulla salute, per fornire utili informazioni sul Coronavirus: le email rinviano ad istruzioni testuali o video, contenute in allegato file pdf, mp4 e docx, dove si annida il malware Emotet, uno dei più pericolosi diffusi via posta. Infine, come confermato dal rapporto Ibm, le e-mail terminano anche con un indirizzo postale legittimo, un numero di telefono e fax, per indurre l’utente a confidare nell’affidabilità del contenuto.
Si tratta di un banking trojan, che si esegue e va alla ricerca dei dati di accesso a banking online presenti nel pc.
La Polizia di stato ha inoltre individuato, nel corso degli ultimi giorni, una campagna di phishing ai danni degli utenti di Banca Intesa San Paolo e di Banca Monte Paschi di Siena, condotta grazie all’invio massivo di e-mail contenenti una falsa nota informativa rivolta alla tutela dei clienti dell’istituto di credito. Le e-mail invitano l’utente a prendere visione di una comunicazione urgente, relativa alla nota emergenza sanitaria per il Coronavirus COVID-19, contenuta in un link individuato in calce alla mail.
In tali casi, cliccando sul link, gli utenti vengono reindirizzati ad un sito di phishing ed invitati a digitare le proprie credenziali per l’home banking, che verranno poi utilizzati per depauperare il conto dei malcapitati.
L’importanza della formazione e della consulenza specialistica come fattore di prevenzione
Le nuove minacce congeniate dai cyber- criminali espongono gli operatori economici e le Pubbliche amministrazioni a nuove criticità e preoccupazioni. In questi casi, l’assenza di formazione ed informazione su tali aspetti costituiscono i primi fattori di vulnerabilità del sistema organizzativo aziendale e pubblico.
Per tali ragioni, Hedya propone:
- percorsi di formazione e aggiornamento;
- percorsi di approfondimento e perfezionamento;
- servizi di consulenza per verificare la conformità alla normativa rilevante in materia.
Si segnalano, per i percorsi formativi e di aggiornamento:
- Corso “GDPR: LE PRINCIPALI NOVITÀ SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, per ottenere un’adeguata formazione in materia di gestione dei dati personali;
- Corso “DPO: DATA PROTECTION OFFICER”, per intraprendere un percorso professionale di elevata specializzazione per svolgere le funzioni tipiche del Data Protection Officer.
- Non da ultimo, risulta indispensabile formare l’amministratore di sistema attraverso il corso “Amministratore di sistema”, appositamente dedicato a tale figura.